Decine di “sentinelle” per documentare, giorno dopo giorno, le emissioni dell’ex-ILVA di Taranto. Ogni giorno vengono scattate e pubblicate foto che immortalano le “pennellate” di fumo scuro nel cielo di Taranto.
Così l’associazione Genitori Tarantini ha raccolto, in soli 3 mesi, ben 60 immagini agghiaccianti che mostrano come ogni mattina i cittadini di Taranto sono costretti a respirare quelle emissioni pericolosissime.
I genitori tarantini (Associazione ETS) hanno così inviato le 60 immagini al Governo ed alla Comunità Europea per chiedere se sono a conoscenza di quello che accade quotidianamente nella Città dei Due Mari.
Ecco le immagini delle emissioni dell'ILVA:
On. Dott. Mario Draghi,
On. Dott. Roberto Cingolani,
On. Dott. Giancarlo Giorgetti,
On. Sig. Andrea Orlando,
On. Dott. Roberto Speranza,
ci permettiamo di inviaVi alcuni scatti fotografici riguardanti lavorazioni dell’azienda Acciaierie d’Italia, effettuati da differenti zone della città di Taranto, durante gli ultimi 3 mesi. Ci sono pervenuti tramite numerosi cittadini che vigilano perché oramai stufi di questa insopportabile realtà alla quale siamo costretti. A tale riguardo, vogliamo formulare alcuni quesiti, per i quali gradiremmo ricevere risposte, visti i ruoli istituzionali di altissima responsabilità che voi attualmente rappresentate.
1 - Siete a conoscenza di quanti e quali inquinanti vengono emessi nell’aria per garantire la produzione a caldo dell’acciaieria tarantina?
2 - Siete a conoscenza di quanti e quali danni, spesso irreversibili, tali inquinanti procurino all’ambiente e alla cittadinanza tarantina?
3 - Chi è chiamato a pagare per questi danni, indiscutibilmente prodotti da una acciaieria che sembra essere nelle grazie anche di questo governo, al pari dei precedenti?
4 - Con riferimento alla chiusura delle aree di produzione a caldo di Genova e Trieste, come intendete giustificare la continuazione della produzione di acciaio per mezzo del carbone, a Taranto?
5 - Con riferimento alla sentenza di colpevolezza dello Stato italiano da parte della Corte europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), datata 24 gennaio 2019, cosa concretamente è stato fatto, ad oggi, per adempiere alla condanna?
6 - Quando il fondamentale diritto alla salute dell’individuo, tutelato dalla Repubblica italiana anche come interesse della intera collettività, così sbandierato da tutte le Istituzioni in questo periodo di pandemia, potrà essere garantito, protetto, difeso anche a Taranto al pari delle altre comunità della nostra nazione?
7 - Potete affermare, senza ombra di dubbio, di riuscire a garantire anche ai tarantini quella pari dignità sociale richiamata nella prima parte della Costituzione italiana?
8 - Quando potremo tornare a credere in Istituzioni della Repubblica italiana che tengano realmente in considerazione che “tutto l’acciaio del mondo non vale la vita di un solo bambino”?
In attesa di esaurienti risposte, distintamente salutiamo.
Associazione Genitori tarantini – ets
Gentilissima Presidente Ursula von der Leyen,
Egregio Commissario Frans Timmermans,
Egregio Commissario Virginijus Sinkevičius,
ci permettiamo di inviarVi alcune immagini fotografiche realizzate da semplici abitanti della città di Taranto, negli ultimi tre mesi perché crediamo che Voi, per le importanti cariche politiche che rappresentate nella Comunità europea, dobbiate essere messi a conoscenza del fatto che lo Stato italiano, attraverso il proprio Governo, ad oggi non si è per nulla impegnato a dare seguito alla condanna inflittagli dalla Corte Europea del Diritti Umani (CEDU) in data 24 gennaio 2019, con la quale si ordinava di porre in esecuzione nel più breve tempo possibile il piano ambientale approvato dalle autorità nazionali. Una sentenza sovranazionale che, secondo noi, lo Stato italiano non ha tenuto nella debita considerazione.
Le immagini fotografiche che inviamo alla Vostra attenzione dimostrano in maniera inconfutabile quanto, a tutt’oggi, la salubrità dell’ambiente e la salute dei cittadini di Taranto siano ancora sotto minaccia continua.
Tuttavia, lo Stato italiano ha inteso entrare in società con la multinazionale franco-indiana ArcelorMittal con un esborso di denaro pubblico pari a 1.080.000.000 di euro, raggiungendo un accordo che prevede, tra le altre cose, un incremento della produzione a carbone fino a oltre 6.000.000 di tonnellate all’anno (attualmente, la produzione dell’acciaieria tarantina è intorno ai 3.300.000 t/anno), oltre a ulteriori 2.000.000 t/anno da produrre per mezzo di un forno elettrico di certo non alimentato con energie rinnovabili. Tutto ciò in netto contrasto con la dichiarata intenzione della Comunità europea di abbattere significativamente le emissioni di CO2, nei prossimi anni.
Ci preme sottolineare che malattie inerenti l’apparato cardiocircolatorio, quello respiratorio, quello renale e tutti i tumori conosciuti dalla scienza medica presentano percentuali superiori (spesso, insopportabilmente superiori) alla media regionale di riferimento, senza distinzione di sesso, età, condizione economica e lavorativa.
Un esempio per tutti, le malattie contratte dal feto durante la gestazione, secondo i dati, sarebbero del 45% in più rispetto alla media regionale (fonte: Ministero della Salute – Studio SENTIERI 2014). Chiediamo a Voi, illustri rappresentanti della nostra comunità, come l’Europa unita possa accettare tale realtà. Chiediamo come si possa rimanere insensibili di fronte alle sofferenze di bambini che si ammalano, soffrono e in molti casi muoiono per emissioni altamente inquinanti; come si possa accettare che ai bambini di Taranto venga impedito di giocare negli spazi a verde della città; come si possa accettare che sia stato per molto tempo loro negato il diritto allo studio a causa di un vento che spargeva su Taranto il minerale di ferro. Vi chiediamo come si possa accettare la continua minaccia all’ambiente da parte di questa mostruosa fabbrica di veleni. Vi chiediamo se per Voi davvero Taranto è in quell’Europa democratica, unita, moderna di cui tutti parlano e che tutti apprezzano.
Vi chiediamo, infine, se anche per Voi, come per noi, “tutto l’acciaio del mondo non vale la vita di un solo bambino”.
Nel pregarVi di fornirci risposte esaurienti nei tempi che la preoccupazione per i nostri figli e per l’ambiente impongono, distintamente salutiamo.
Associazione Genitori tarantini – ets