La Commissione Europea ha effettuato alcune modifiche al PNRR presentato dall’Italia lo scorso 30 Aprile, soprattutto per quanto riguarda la tutela dell’ambiente.
Una delle modifiche più sostanziali riguarda il piano del governo per l’ex-ILVA. Nella bozza del PNRR inviato dal governo italiano a Bruxelles, al paragrafo "Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate", era previsto un progetto per la produzione dell’acciaio con altoforno a carbone e attraverso DRI con metano e fusione in forno elettrico.
Rosa D'Amato, l'eurodeputata tarantina dei Greens/EFA, insieme al gruppo ecologista del Parlamento europeo, aveva scritto una lunga lettera alla Commissione, ponendo l’attenzione su alcune misure del PNRR italiano: “un piano che penalizza il Sud, non risolve il dramma ambientale e sanitario di Taranto, e fa “greenwashing” spacciando per sostenibile delle misure che sono un ennesimo regalo alle lobby inquinanti”.
Il corposo documento è stato inviato da Rosa D’Amato “alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Layen, chiedendo che Bruxelles faccia rispettare gli impegni presi sulla sostenibilità e l’equità territoriale”.
La richiesta dell’Eurodeputata sembra essere stata accolta sull’ex-ILVA, infatti “l’Italia potrà finanziare solo un progetto di R&S&I per la produzione di idrogeno basata sull'elettrolisi utilizzando fonti energetiche rinnovabili. Niente gas naturale, ma solo eolico o solare, in altre parole”. Questa modifica “fa il pari con un’altra battaglia che abbiamo vinto a Bruxelles, quella sul Just Transition Fund, che non potrà essere utilizzato per progetti che prevedono l’uso di fonti fossili. Se il governo italiano vorrà continuare con il suo piano scellerato per l’ex Ilva, dunque, dovrà farlo con risorse nazionali, e non con fondi Ue", conclude.