Nella notte tra il 29 ed il 30 Settembre scorso è comparso come primo collegato alla NADEF (Nota di Aggiornamento al DEF (Documento di Economia e Finanza)) il DDL “Disposizione per l’attuazione dell’autonomia differenziata di cui all’articolo 116, comma 3, Cost.”. Non ci è dato sapere chi abbia inserito, dalla notte al giorno, quel Disegno di Legge all’interno della prossima legge di bilancio; la “solita” manina nottambula ancora una volta ha colpito nel segno.
Lascia davvero basiti la modalità con cui questo Governo intende portare avanti le richieste (o pretese) delle regioni più ricche (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) relative all’autonomia differenziata; inserendo, appunto, il DDL come “collegato” alla legge di bilancio, come se fosse cosa da poco. Come se non si trattasse di uno degli aspetti fondamentali della gestione di uno Stato, come se non si trattasse di suddividere l’Italia in 20 piccoli staterelli. Tutto ciò lascia davvero basiti.
I Senatori Gregorio de Falco e Saverio de Bonis presentano un emendamento per stralciare il DDL sull'autonomia differenziata dal collegato alla manovra di bilancio. De Bonis: “Per noi è fondamentale tutelare il funzionamento del processo democratico, dando ai parlamentari la possibilità di esercitare la loro funzione emendativa e preservando il diritto dei cittadini di ricorrere in futuro al referendum abrogativo”.
Firmatari dell'emendamento, oltre a De Bonis e De Falco, sono i senatori:
- Rosa Silvana Abate,
- Luisa Angrisani,
- Margherita Corrado,
- Fabio Di Nicco,
- Elena Fattori,
- Silvana Giannuzzi,
- Dino Giarrusso,
- Bianca Laura Granato,
- Virginia La Mura,
- Elio Lannutti,
- Paola Nugnes,
- Urania Papatheu
”L’emendamento alla Risoluzione purtroppo non è stato approvato dall’Aula. Solo 26 senatori hanno votato a favore, 21 si sono astenuti (Fratelli d’Italia) e 182 hanno votato contro il nostro emendamento e, dunque, a favore della secessione dei ricchi” dice de Bonis.
Nel frattempo l’argomento dell’autonomia differenziata (inserito subdolamente nei DDL collegati alla NADEF) viene totalmente ignorato dai principali programmi televisivi. Anna Falcone racconta il subdolo meccanismo della grande truffa nel programma “Otto e mezzo” su LA7.
L’Eurodeputato Piernicola Pedicini (vicepresidente del M24A Equità Territoriale) ricorda che in soli 17 anni (come certificato da SVIMEZ, Corte dei Conti ed Eurispes) al Sud sono stati sottratti più di 850 Miliardi di Euro: “Davvero le Regioni del Nord, con l’appoggio della Lega - Salvini Premier, vogliono l'Autonomia Differenziata?
Per me va bene, sono d’accordo! Anzi sono favorevole anche ad una vera e propria secessione del Nord!
Però prima restituite gli 850 MILIARDI di € sottratti al Sud per il mancato rispetto del criterio di legge del 34% (spesa pubblica proporzionale alla popolosità dei territori).
A quel punto, per me, vi potete pure staccare dall’Italia, se tanto ci tenete.”
Questo modo subdolo di “resuscitare” l’autonomia differenziata (mentre i LEP sono in attesa da circa 20 anni) ha portato più di qualche agitazione. La partita è ancora tutta aperta, ma con la larga maggioranza di cui gode questo Governo, bisogna prestare la massima attenzione a questo tema che rischia davvero di dividere l’Italia!
Ok la Nadef non è ancora una legge. Ma iniziare a definire i #lep è un impegno - di rango Costituzionale - disatteso per vent’anni. Bene il passo avanti, quindi, e mai più #ZeroalSud https://t.co/qeh9lbG5wa
— Marco Esposito (@MeMeEsposito) September 29, 2021