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Autonomia Differenziata: Analisi Sulla Brusca E Pericolosissima Accelerata

(video) Come siamo arrivati sul bordo del precipizio, spiegato in modo semplice e lineare

Scritto da MeridionLine a Novembre 2021   | Economia Politica Informazione #EquitaTerritoriale #SudChiamaItalia #deFalco #LaC #PinoAprile

Nelle ultime settimane stiamo assistendo ad una pericolosissima accelerata verso l’approvazione dell’Autonomia Differenziata. Il processo riprende improvvisamente quando, una nottambula manina anonima, inserisce il DDL sull’Autonomia Differenziata fra i collegati alla Legge di Bilancio, impegnando il Governo nel portare avanti questo provvedimento.

A seguito di questo subdolo modo di procedere, i Senatori Saverio de Bonis e Gregorio de Falco hanno presentato un emendamento per proporre lo stralcio del DDL sull’Autonomia Differenziata dai collegati alla NADEF (Nota di Aggiornamento al DEF (Documento di Economia e Finanza)), ma nonostante l’appello ai parlamentari del Sud, l’emendamento non è stato votato e la NADEF è stata approvata al Senato. In questo modo, il disegno di legge attuativo dell'art 116, comma 3 della Costituzione diventa argomento PRIORITARIO nell’agenda di Governo. O meglio, si da priorità all'annuncio, dato che il testo ancora non esiste. Male, molto male, questo è molto pericoloso!

Ovviamente TV e giornali filopadani hanno evitato sapientemente di parlare di questa “manina biricchina”, la quale ha riacceso immediatamente gli animi e le pretese delle regioni capofila per l’Autonomia Differenziata: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, nonostante la sonora lezione che abbiamo appreso, purtroppo, dalla gestione scellerata del COVID da parte delle regioni (Lombardia in primis) in cui la Sanità è stata fortemente privatizzata.

In definitiva, questo scenario dimostra che l’attuazione dell’Autonomia Differenziata è argomento prioritario per questo Governo. Anzi, essa sopravvive a ben 4 governi molti diversi fra loro:
- Gentiloni (centrosinistra);
- Conte I (gialloverdi);
- Conte II (giallorossi);
- Draghi (tecnici).

Questo ci fa capire che esiste una forte volontà da parte di una serie di forze politiche: il cosiddetto PUN (partito Unico del Nord).

Addirittura il neo-sindaco di Torino Lo Russo (PD) invita tutti i sindaci del nord a formare una santa alleanza contro la "burocrazia romana": a cosa si riferisce? All’”inutile” burocrazia dell’Art. 3 della Costituzione per cui tutti i cittadini hanno pari diritti? Rimarremo con questo dubbio…

In questo scenario si è tenuta, nella sede messa a disposizione dalla CGIL il 31 ottobre scorso, l’assemblea nazionale di NO-AD (NO all’Autonomia differenziata di qualsiasi genere), con una grande partecipazione e decine di interventi, molti dei quali facevano appello al buonsenso per la salvaguardia dell’Unità Nazionale ed ai valori fondamentali della Costituzione, su tutti l’Art.3 Cost: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Sen. de Falco all’assemblea NO-AD:

Ecco la mozione finale pubblicata a valle dell’assemblea nazionale NO-AD.

Come ci siamo arrivati sul bordo del precipizio?

Una ventina di anni fa, gli assillanti slogan leghisti e non solo (“noi siamo la locomotiva”, “Roma ladrona”, “Sud sprecone”, ecc) alimentavano un acceso dibattito (o meglio monologo) su tutte le TV e giornali nazionali; sembrava che uno dei principali problema dell’Italia fossero gli sprechi al Sud.

L'allora Ministro della Lega Nord, Roberto Calderoli, propose la riforma del titolo V della Costituzione per raggiungere il “Federalismo fiscale”; in quel modo si sarebbero eliminati finalmente degli "sprechi del Sud". Erano “addirittura” disposti a concedere un livello minimo dei servizi a tutti i cittadini (compresi i cittadini del Sud, pensa un po'). Venne, quindi, introdotto il concetto di LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni): l’articolo 117 stabilisce che “lo Stato deve definire le funzioni fondamentali dei comuni e i livelli essenziali di prestazione con cui devono essere esercitate su tutto il territorio nazionale”. La riforma passò con l’appoggio del PUN!

I problemi (per loro) sorsero quando, in applicazione della riforma del Titolo V, venne approvata la legge 42/2009 che aveva lo scopo di definire tutti gli aspetti tecnici correlati. Iniziarono quindi a calcolare questi benedetti LEP, ma si resero subito conto che la situazione reale era completamente opposta a quello che avevano creduto: molti Comuni del Sud avevano sempre ricevuto molte meno risorse di quelle necessarie a garantire i livelli minimi dei servizi come Salute, Istruzione, Servizi Sociali, ecc. E così, improvvisamente, il calcolo dei LEP divenne complicatissimo e per nulla urgente; ad oggi, dopo più di 20 anni, i LEP non sono ancora definiti!

La legge 42 del 2009 prevede anche un fondo perequativo per ridurre le differenze tra comuni ricchi e poveri. Nella XVII legislatura, il leghista Giancarlo Giorgetti è stato presidente della commissione parlamentare per il federalismo fiscale; fece molto scalpore (VIDEO puntata Report) una sua frase: “applicando il meccanismo di perequazione del 100%, i dati sarebbero probabilmente scioccanti! Magari ce li fate avere in modo riservato; ne faremo un uso discreto”. Così discreto che, ad oggi, quella relazione non si trova da nessuna parte. I comuni ricchi si rifiutarono di applicare questo meccanismo perequativo e chiesero (ed ottennero) una massiccia riduzione: dal 100% si passò ad un misero 22,5%.

Per fortuna ci fù una massiccia mobilitazione da parte di intellettuali, professori universitari, economisti. Contributi fondamentali furono la conferenza stampa al Senato di Pino Aprile (Presidente del Movimento 24 Agosto - Equità Territoriale) e la pubblicazione del libro ”Zero al Sud” di Marco Esposito; si riuscì ad evitare il peggio.

Ad oggi, dopo il disastro che ha portato la massiccia presenza di una sanità fortemente privatizzata nella gestione della pandemia, come se nulla fosse, l’Autonomia Differenziata riparte spedita ma in sordina.

L'ex Ministro per gli Affari Regionali Boccia, che prima di essere eletto gridava nelle piazze "prima i LEP", adesso è passato al "prima o poi definiremo i LEP". Propone intanto di approvare l'Autonomia Differenziata e poi, entro 12 mesi verranno sicuramente definiti i LEP, di stare sereni insomma; si certo, come no...

Una dettagliata analisi, spiegata con parole semplici (e non “politichese” come spesso accade per non far capire nulla all’ascoltatore) viene fatta all’interno dell’ottimo programma “PNRR – Scippo al Sud” su LaC News24.

Ne riportiamo un estratto: sono 15 minuti in cui viene approfondita la pericolosa accelerata dell’Autonomia Differenziata. Vale la pena guardarlo per capire quel che sta accadendo nel silenzio generale dei media mainstream.

PNRR – Scippo al Sud:

Fermi, non un passo in più...

Siamo davvero al bordo del precipizio e non ce ne rendiamo conto. L'Italia potrebbe spezzarsi sotto i colpi sferrati dall'egoismo del PUN!


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