Nella puntata di “Mattino Cinque” del 28 ottobre scorso si è tenuto un “divertente” teatrino sulle differenze Nord-Sud, che inevitabilmente aveva il chiaro obiettivo di rafforzare gli stereotipi sul Sud. Di discussioni simili nei vari talk-show se ne vedono quotidianamente e probabilmente siamo così abituati che non facciamo più caso, ma è interessante analizzare questa tecnica di comunicazione sottile ed ormai abbastanza collaudata.
Gli ingredienti principali sono 3:
1) Un conduttore di parte (indovinate per quale delle due parti)
2) Uno o più “opinionisti” (vengono definiti tali così, nel caso, avranno solo espresso una loro “opinione”) che ci illustrano delle “teorie”
3) Il meridionale “difensore”: figura fondamentale che cerca goffamente (o finge) di difendere il Sud, ma in realtà diventa null’atro che lo strumento per rafforzare le “teorie” contro il Sud
L’argomento della discussione è la differenza del costo della vita fra Nord (ma in realtà si fa spesso riferimento a Milano) ed il Sud. L’opinionista principale cerca di “spiegarci” che bisogna fare una netta distinzione fra lavoro/stipendio e costo della vita:
“un conto è il lavoro che al Sud non c'è e si parte per il nord (come hanno fatto centinaia di migliaia di persone)[...], trovo facilmente lavoro e magari il mio portafogli, hem..., si irrobustisce... altra questione è quando tu vai al mercato ed i prezzi parlano da soli, siamo 10 a 0, ci sono differenze dalle zucchine a tutto il resto: è inutile aggiungere qualcosa".
Interviene prontamente il “difensore” del Sud (che vedremo essere un abile “cerchiobottista”):
“ma perchè a Milano i prezzi sono più alti? Se devo comprare la mela al Nord costa 1 Euro, mentre al Sud costa 10 centesimi. Cerchiamo di andare a monte, non è che andiamo a verificare che AL SUD SI CAMPA MEGLIO tutto sommato".
Ecco l'affondo. Quindi al Sud si campa meglio perchè la mela costa 10 cent? Continuano entrambi a riproporre un rapporto di 10 ad 1: è davvero così?
Il conduttore risponde alla domanda del “cerchiobottista” (la botta al “cerchio” diciamo) sul perché i prezzi al Nord sono così alti, la risposta NON è del tipo “c’è qualcuno che specula”, no assolutamente. La risposta è: “i prezzi sono più alti a Milano perchè gli stipendi sono più alti e quindi c'è gente che quei prezzi se li può permettere”. Il “cerchiobottista” sorride ed annuisce, pronunciando con stupore un "aha, ok, bene...".
A questo punto arriva la parte vergognosa. Il conduttore “imparziale” fa una domanda/affermazione davvero insensata e tendenziosa:
“ma se il settore privato a Milano paga, mentre a Palermo no, e invece l'aiuto è uguale a Palermo e a Milano, non si rischia di far si che chi ha voglia di darsi da fare dal Sud va al Nord, chi si accontenta di starsene con un aiutino, se ne sta fermo al Sud? Quindi il Sud si depaupera solo delle persone che vogliono lavorare!”
Il meridionale “difensore” del Sud inizia la risposta dicendo: “ma questa è una giusta osservazione…”, dando credito alla marea di sciocchezze che il conduttore ha appena detto. Il conduttore interrompe il “cerchiobottista” (il quale si zittisce immediatamente) ed aggiunge: “se io incentivo la gente che non ha voglia di fare, al Nord come al Sud, però al Sud si campa pure meglio è un incentivo ancora più forte”.
Poi si attacca un po’ il reddito di cittadinanza (non perdono occasione), ma ci si sposta subito sull'argomento dipendenti pubblici: "sai benissimo che i professori prendono la cattedra al Nord, ma poi se ne vogliono tornare al Sud" afferma il conduttore.
Prontamente incalza l’opinionista, il quale ci illustra questo fenomeno: "c'è una migrazione per tornare ai paesi che è continua, lo sappiamo, abbiamo esempi d'avanti... hee”. Descrivono il tutto come una “piaga” dei professori meridionali che vogliono tornare nella loro terra, dai loro cari, come se fossero spinti dal fatto che la mela costa 10 centesimi, senza il minimo rispetto per questa gente che è stata costretta ad emigrare.
E’ ancora il turno del “difensore” del Sud: “le tasse e la qualità dei servizi sono uguali, sia al Nord che al Sud”: cosa? La qualità dei servizi è uguale? Incredibile!
Prontamente da la consueta “botta” al cerchio: “i posti negli ospedali dove al Sud ce n'è un terzo rispetto al Nord, è tutta una catena di difficoltà che si vive al Sud”. Quì dice una cosa fondamentale, ma la dice in modo fugace, rapido, nessuno intende dare rilievo a questa frase, infatti si va avanti.
Tocca all'esponente di FdI, la quale ci ripete qualcosa che avremmo sentito centinaia di volte in TV: difficoltà dei giovani nel reperire lavoro al Sud (ma anche al Nord aggiunge), "sul Sud va fatto un lavoro di investimenti e soprattutto di GESTIONE degli investimenti” (facendo intendere che la responsabilità maggiori le hanno le Amministrazioni del Sud. Il “difensore” annuisce vistosamente) su sanità, infrastrutture, il Sud ha un potenziale enorme, l'Italia è bella tutta, "il Sud paga anni di GESTIONI non corrette, oltre che altri problemi collaterali che non stiamo quì a discutere", conclude vagamente.
In definitiva, si cerca di attribuire la colpa dei mancati investimenti al Sud e non a chi quegli investimenti non li ha mai finanziati (nonostante i dati sulla disparità degli investimenti pubblici siamo chiarissimi).
Analizziamo a livello comunicativo quali messaggi il telespettatore ha recepito da questo "simpatico” teatrino:
1) Il costo della vita al Sud è 10 volte più basso di quella del Nord. Per arrivare a questo risultato hanno analizzato solo il prezzo delle mele/zucchine, non considerando che, in molti settori, il livello dei servizi al Sud è nettamente inferiore (asili, scuole, ospedali, strade, treni, teatri, forze dell’ordine). Non hanno considerato che in vari settori, invece, il costo di beni e servizi è superiore: assicurazioni, carburante, energia, acqua, tassi dei mutui. Non hanno considerato che, a causa degli scarsi livelli dei servizi (in primis quello sanitario, con code infinite), spesso si è costretti a richiedere questi servizi privatamente o essere costretti a spostarsi in altre regioni, con costi molto elevati.
2) Al Sud si campa meglio. Non importa se non hai servizi, non hai lavoro, hai enormi difficoltà per spostarti, loro hanno deciso che si campa meglio, quindi di che vi lamentate?
3) Non è giusto dare lo stesso aiuto a Milano e a Palermo perché così facendo si incentiva chi non ha voglia di lavorare a restare al Sud, mentre chi ha voglia di lavorare si sposta a Nord. Non c’è bisogno di commentare questa frase, la quale la dice lunga sul messaggio che quotidianamente viene trasmesso da queste emittenti filopadane.
4) La colpa dei mancati investimenti al Sud è dei meridionali. E’ documentato che il Sud, da molto tempo, riceve molti meno investimenti pubblici rispetto al Nord. Lo sviluppo di in territorio parte in primis dagli investimenti nelle infrastrutture. Lo stato ha un grande “debito infrastrutturale” nei confronti del Sud, ma la comunicazione mainstream evita sapientemente di parlare di questo.
...toglie il medico di torno. Quì invece hanno voluto togliere di mezzo tutte le problematiche del Sud, facendo leva sul prezzo della mela o della zucchina, tralasciando tutto il resto. Insomma, amici meridionali, mangiatevi questa mela a buon mercato e sperate di non aver mai bisogno di cure mediche, alrtimenti sono problemi!
In definitiva abbiamo assitito alla solita stucchevole cantilena che ci sentiamo ripetere da anni e di cui, ormai, molti sono convinti. Siamo stanchi, siamo esausti; è giunto il momento di dire BASTA!.